Corsi per Classificatori
La classificazione rappresenta un pilastro fondamentale nello sport paralimpico, poiché stabilisce chi può essere considerato eleggibile per partecipare a una disciplina e suddivide gli atleti in sport class o categorie.
Questo sistema nasce con l’obiettivo di garantire che l’impatto delle disabilità non determini in maniera decisiva l’esito delle competizioni, assicurando così equità e pari opportunità.
Il XIX secolo segna una tappa cruciale: per la prima volta la disabilità entra ufficialmente in un contesto sportivo, ponendo le basi per la nascita del movimento paralimpico.
Un passaggio decisivo avviene negli anni ’40, quando Sir Ludwig Guttmann, considerato il padre del movimento, sceglie di introdurre lo sport come strumento di riabilitazione.
Da allora, l’approccio puramente riabilitativo e ricreativo si è progressivamente trasformato in un’impostazione agonistica e competitiva, dando origine a sistemi di classificazione basati sull’impairment, cioè sulla valutazione del grado di limitazione funzionale che l’atleta incontra nell’esecuzione dei gesti specifici richiesti da una disciplina sportiva.

Lo sport diventa così una vera opportunità di vita: i disabili si trasformano in atleti paralimpici, fino ad arrivare al 1960, quando a Roma si svolgono le prime Paralimpiadi, un evento che segna ufficialmente l’inizio di una nuova era per lo sport e per l’inclusione.
I primi sistemi di classificazione, nati in un’epoca in cui lo sport era considerato principalmente come prolungamento del percorso riabilitativo, erano costruiti su basi prettamente mediche.
Gli atleti venivano collocati in classi esclusivamente in funzione della diagnosi clinica, senza alcuna distinzione legata alla disciplina sportiva praticata.
Con l’evoluzione del movimento paralimpico, lo sport cessa di essere visto soltanto come strumento riabilitativo e acquisisce una propria identità autonoma, fatta di agonismo, valori e opportunità competitive.
Da questo cambiamento nasce l’esigenza di garantire competizioni il più possibile eque e bilanciate. Il sistema di classificazione, quindi, viene progressivamente ripensato: l’attenzione non si concentra più soltanto sulla condizione medica, ma su quanto e in che modo l’impairment dell’atleta incida realmente sulla prestazione sportiva specifica.
I Classificatori non possono avere conflitti di interessi (ad es. non lavorare in qualità di medico o terapista di una società), e saranno tenuti a sottostare ad un Codice di Condotta e alla Carta Etica Federale.
La classificazione degli atleti rappresenta un’attività essenziale per garantire competizioni eque e inclusive, offrendo a tutti l’opportunità di praticare sport e di trarne i relativi benefici.
Scegliere di diventare Classificatore significa intraprendere un percorso stimolante e formativo, che permette di entrare in contatto con nuove realtà, vivere esperienze umane arricchenti e crescere anche sul piano personale.
È inoltre un’occasione per mettere a frutto le proprie competenze professionali e la passione per lo sport in un contesto unico, motivante e ricco di entusiasmo.
Se sei una persona curiosa, intraprendente e pronta a mettersi in gioco, questo ruolo potrebbe essere la scelta giusta per te.
Essere classificatore FPICB è una esperienza unica.
Ti permetterà di scoprire la disciplina sportiva del calcio balilla, uno sport spettacolare e dinamico
🎓 Requisiti per l’iscrizione
Il corso è aperto a persone di ambo i sessi che, alla data di iscrizione, abbiano compiuto il 18° anno di età e siano in possesso di uno dei seguenti requisiti:
Classificatore Medico
- Laurea in Medicina
- Iscrizione alla F.M.S.I. (Federazione Medico Sportiva Italiana)
- Qualifica di Classificatore Funzionale, per pari ruolo, presso una Federazione Sportiva Paralimpica (FSP) riconosciuta dal CIP
Classificatore Fisioterapista
- Laurea o Diploma di Fisioterapista
- Iscrizione allo specifico Albo professionale
- Qualifica di Classificatore Funzionale, per pari ruolo, presso una FSP riconosciuta dal CIP
Classificatore Tecnico
- Laurea in Scienze Motorie
- Diploma ISEF
- Tecnico di Calcio Balilla in possesso di brevetto FPICB di 3° Livello
I Classificatori non possono avere conflitti di interessi (ad es. non lavorare in qualità di medico o terapista di una società), e saranno tenuti a sottostare ad un Codice di Condotta e alla Carta Etica Federale.
Per diventare classificatore FPICB è necessario frequentare il corso Classificatori FPICB per acquisire
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- una conoscenza approfondita delle Norme di classificazione;
- una conoscenza dello sport del Calcio Balilla per il quale si desidera ottenere la certificazione di Classificatore, ivi compresa la conoscenza del regolamento tecnico di tale sport;
A seguito del corso teorico seguirà un periodo di training pratico nel quale i candidati che hanno superato la parte teorica affiancheranno classificatori già qualificati in qualità di Tirocinanti. Al termine di questo periodo di training la qualifica di Classificatore verrà ufficializzata da FPICB.
Il Corso Classificatori FPICB ha una durata di 20 ore.
Se svolto in modalità online il corso sarà disponibile per la frequenza in modalità e-learning e i partecipanti potranno fruire dei materiali e delle lezioni attraverso un account FPICB personale.
Se svolto in presenza, il corso di norma in un weekend (venerdì – domenica) possibilmente a ridosso di una competizione FPICB per permettere ai corsisti di poter osservare e interagire direttamente con gli atleti e con lo sport.
Durante la stagione sportiva (gennaio – dicembre) potresti essere convocato per un panel di Classificazione durante gli incontri delle manifestazioni ufficiali in occasione di tornei e amichevoli. In generale ti sarà chiesta la disponibilità di almeno un weekend ogni 2/3 mesi.
Per svolgere il ruolo di Classificatore FPICB avrai diritto ad un gettone di presenza pari a € 50,00 per ogni giornata di riunione della Commissione, oltre alla copertura delle eventuali spese di trasferta sostenute, previa autorizzazione della FPICB. I trasferimenti saranno organizzati direttamente dalla FPICB.
